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Agricoltura italiana in ginocchio

L’ agricoltura italiana è stata messa in ginocchio dall’UE e sono state colpite soprattutto le arance e l’olio. Crescono le difficoltà economiche del settore agricolo italiano, con pesanti ripercussioni sull’economia nazionale, sull’occupazione e sull’ambiente.

Le varie associazioni di categoria hanno espresso oggi grande insoddisfazione per il via libera dell’UE all’importazione agevolata di 70 mila tonnellate di olio d’oliva provenienti dalla Tunisia per i prossimi due anni. Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, parla di una vera e propria inondazione di olio straniero che l’Italia dovrà subire, mostrandosi seriamente preoccupato per il nostro made in italy agroalimentare.

A questo punto non si può far altro che rafforzare i controlli e stringere le maglie della legislatura per evitare frodi e inganni, per far emergere il vero prodotto italiano.

Ma le brutte notizie non sono finite: l’accordo UE-Marocco, sostenuto anche dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, Federica Mogherini, metterà in ginocchio la Sicilia, soprattutto nella coltivazione delle arance. Nonostante la sentenza della Corte di Giustizia Europea, infatti, l’accordo commerciale agricolo resterà in vigore.

Proprio pochi giorni fa Confagricoltura aveva scritto all’Alto rappresentante della UE Federica Mogherini e ai Commissari europei per il Commercio Malstroem e dell’Agricoltura Hogan, nonché agli europarlamentari italiani interessati alla materia per chiedere alla Commissione di cogliere l’occasione di questa sentenza per operare una revisione sostanziale di questo accordo, ma anche di tutte le altre concessioni accordate ai Paesi Terzi che hanno innegabili riflessi su molti comparti chiave della nostra agricoltura. Basti pensare agli agrumi che attraversano oggi una congiuntura di mercato particolarmente negativa ed all’olio di oliva, solo per citare due comparti.

Agrumi in cucina

Agrumi come arancia, cedro, lime, limone, mandarino, pompelmo… a spicchi, spremuti, frullati, sbucciati, canditi… per una tavola ricca, colorata, fresca, golosa, leggera, ipervitaminica e dal profumo irresistibile affidatevi agli agrumi!

L’arancia è il più importante degli agrumi e il frutto più coltivato al mondo, ne esistono molte varietà, ma la più pregiata è l’arancia tarocco siciliana dalla polpa rossa e succosa. In cucina va d’accordo un po’ con tutti: il suo succo accompagna carne e pesce, la scorza profuma risotti, salse, creme e dessert, gli spicchi si tuffano su torte, crostate e… insalate!

Il cedro, profumatissimo e dal sapore inconfondibile, è il più grande tra gli agrumi. Si usa perlopiù per piatti freddi come carpacci di pesce, insalate, gelati, sorbetti e sciroppi.

Il lime è un agrume originario delle aree tropicali e subtropicali, era un tempo il rimedio adottato dai marinai per prevenire lo scorbuto. Oggi è usato soprattutto per cocktail e drink, ma si sposa bene anche con i carpacci di pesce e l’avocado per la preparazione di piatti esotici.

Arrivato dall’India quasi duemila anni fa, il limone è ricchissimo di vitamine e raccomandato per la salute, è diventato uno dei protagonisti indiscussi della cucina e della tradizione Mediterranea. Spremuto, affettato, grattugiato, è presente in milioni di ricette e non c’è pesce né torta in cui non si raccomandi qualche goccia del suo preziosissimo succo.

Il mandarino è originario della Cina, può essere usato come sostituto dell’arancia in molte ricette, anche se il suo sapore meno aspro lo rende più adatto alle preparazioni dolci.

Un agrume molto particolare è il pompelmo, dal sapore amaro ma allo stesso tempo ricco di zuccheri, nutriente ed energetico ma raccomandato nelle diete ipocaloriche per la sua capacità di assorbire i grassi. Per queste sue proprietà la polpa viene impiegata soprattutto nella preparazione di carni e pesci grassi, mentre con il succo si preparano sorbetti, marmellate, liquori e aperitivi.

Gli agrumi possono essere sempre usati in cucina per una ricetta semplice, veloce e leggera come le fettuccine limone e menta, le sogliole agli agrumi e l’orata all’arancia; agrumi per un piatto “senza fuoco” e a prova di caldo come il carpaccio di branzino e cedro, la tartara di cernia al lime e pompelmo rosa e l’insalata di arance e pompelmo; agrumi per la festa dei bambini con la crostata di mandarini; agrumi da bere come la cedrata e i sorbetti di limone e pompelmo rosa; agrumi per una romantica cena a due come il risotto all’arancia, la fesa brandy e pompelmo e il budino al cioccolato e arancia.

Agrumi una grande famiglia

Gli agrumi sono i frutti invernali per eccellenza sono tanti ed alcuni sono nati da incroci particolari. Pompelmo, arancia, mandarino e clementina sono gli agrumi più conosciuti, un bicchiere del loro succo apporta la quantità di vitamina C sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano dell’organismo ma in esso è presente anche la vitamina A, utile per la pelle, e il magnesio che rinforza il sistema nervoso. Per ottenere il massimo dei benefici devi bere la spremuta appena fatta in quanto a contatto con l’ossigeno ma anche della luce e del calore la vitamina C si degrada velocemente.

Agrumi, le varietà più comuni

ARANCIA. L’arancia depura il fegato ed ha un’azione mineralizzante, disintossicante e digestiva. E’ ricca di antocianine responsabili della colorazione arancio biondo o rosso e sono l’ideale per una spremuta ma il loro succo può essere utilizzato per la preparazione di sorbetti, ghiaccioli al naturale, semifreddi mentre piccole quantità di scorza, di arance biologiche, possono essere aggiunte ad insalate, arrosti, dolci, per arricchire il sapore del tè oppure per la preparazione di una bevanda digestiva, come questa: in una tazza di acqua bollente metti un cucchiaio di bucce di arancia e uno di mela tagliata a pezzetti, lasciali in infusione per 10 minuti, bevi la bevanda tiepida dopo i pasti.

Le principali varietà di arancia sono la ‘Navel’, la prima a comparire sul mercato, dalla forma tondeggiante e dalla colorazione bionda, ottima per le spremute, facile da sbucciare ha un sapore dolce; molto succosa la ‘Tarocco’ è buona da mangiare anche a spicchi, matura verso la fine di novembre ed è una delle varietà più pregiate; le ‘Moro’ maturano a dicembre ed hanno una polpa rossa scuro, sono arance con pochissimi semi; fra gennaio e febbraio troviamo le ‘Saguinella’dal colore rosso scuro sono le ultime della stagione insieme alle ‘Ovali’ che restano sul mercato fino a primavera; la ‘Melangola’ è un tipo di arancia amara destinata principalmente alla preparazione di marmellate amare.

MANDARINI, CLEMENTINE, KUMQUAT. Il mandarino clementino, incrocio di arancio e melangola, è il più dolce e succoso degli agrumi, amato dai bambini perché privo di semi racchiude le medesime qualità delle ‘sorelle’ maggiori. La clementina ha proprietà rinfrescanti e diuretiche può essere mangiata anche da coloro che soffrono il gusto acido delle arance. Il kumquat o’ mandarino cinese’ è  ricco di potassio ed è talmente buono che va mangiato con la buccia che dona all’agrume un sapore più dolce; si abbina molto bene ai piatti salati di carne in particolare quella selvatica mitigandone il gusto forte. Nell’Ottocento è stata importata dal Giappone una varietà denominata ‘Satsuma’, un frutto quasi privo di semi ma molto resistente al freddo, molto succoso con la buccia morbida.

POMPELMO E POMELO.Il pompelmo è l’ibrido naturale tra il pomelo, l’agrume più antico del mondo che arriva dall’Oriente, e l’arancia, dentro appare tale e quale al pompelmo rosa che proviene dalla Florida e ha un gusto più dolce di quello classico giallo. Al pompelmo è riconosciuta la proprietà, se bevuto per qualche mese a giorni alterni, di aiutare a focalizzare i giorni fertili poiché aumenta la quantità e la consistenza del muco vaginale. E’ indicato in cucina con i gamberetti, il granchio, il salmone e il surimi, ottima la scorza gratinata al forno con lo zucchero di canna.

AGRUMI ‘INCROCIATI’. Il ‘Mapo’ incrocio tra mandarino e pompelmo dal gusto particolarmente acre e dalla buccia verde acceso, il ‘Calamondino’ incrocio di kumquat e mandarino dal caratteristico sapore aspro simile a quello di un limone, il ‘Tangelo’, incrocio di pomelo e mandarino e il ‘Tangor’ , incrocio di tangerino e arancio, sono alcune delle varianti naturali della grande famiglia degli agrumi.

Olio di oliva di Calabria

L’olio di oliva è un olio alimentare caratterizzato da un contenuto molto elevato di grassi monoinsaturi. Nella tipologia vergine si ricava dalla spremitura meccanica dell’oliva, frutto della specie Olea europaea. Altre tipologie merceologiche di olio derivato dalle olive, ma con proprietà

dietetiche ed organolettiche differenti, si ottengono per rettificazione degli oli vergini e per estrazione con solvente dalla sansa di olive.

In Calabria la presenza dell’ulivo è documentata almeno sin dal tempo dei Greci (VIII/VII sec. a.C.), quando la pianta arrivò nell’ Italia meridionale importata dall’Asia Minore, ma si deve ai Romani, con l’introduzione di importanti innovazioni e il perfezionamento delle tecniche olearie, l’enorme

sviluppo e la diffusione di questa coltura antichissima. Alberi sempreverdi e molto longevi, col loro verde argento straordinario, gli olivi sono oggi parte inconfondibile del nostro paesaggio agrario. Gli impianti arborei, veri e propri monumenti della natura, si adattano a terreni anche impervi. La

raccolta delle olive, che inizia ad ottobre-novembre, prima della semina del grano, può avvenire con mezzi meccanici, per brucatura o per caduta spontanea sulle reti. Grazie a questa secolare esperienza che la Calabria è ai primi posti tra i produttori di olio italiani.

Olio di oliva i DOP Calabresi

In Calabria, sono presenti 3 oli DOP: “Bruzio”, “Lametia”, “Alto Crotonese” con caratteristiche diverse e regolamentate da specifici disciplinari.

Olio di oliva Dop Brutio

E’localizzata nella fascia della Sibaritide, delle colline prepolliniche, della valle del Crati e delle colline joniche presilane. La zona di produzione della menzione geografica ” Fascia Prepollinica” comprende il territorio amministrativo dei seguenti comuni: Acquaformosa, Altomonte, Castrovillari, Frascineto, Firmo, Lungro, Roggiano Gravina, San basile, San Marco Argentano, San Lorenzo del Vallo, Saracena, Spezzano Albanese, Tarsia, Terranova da Sibari. La menzione “Valle del Crati” comprende il territorio amministrato dai seguenti comuni: Bisignano, Cervicati, Cerzeto, Lattarico, Mongrassano, Montalto Uffugo, Rende, Rota Greca, San Martino di Finita, Santa Sofia d’Epiro, San Vincenzo La Costa, Torano Castello. La menzione “Colline Joniche presilane” comprende i comuni di: Cariati, Calopezzati, Caloveto, Corigliano Calabro, Cropalati, Crosia, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Rossano, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Scala Coeli, Terravecchia, Vaccarizzo Albanese. La menzione geografica “Sibaritide”, comprende il territorio amministrato dei seguenti comuni: Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria, Civita, Francavilla Marittima, Plataci, Villapiana. Dal punto di vista organolettico le caratteristice della DOP “Brutio” sono le seguenti:

Vista: giallo dorato intenso con delicate nuance verdoline;

Olfatto: fruttato di leggera o media intensità: Complesso e armonico, dotato di eleganti sentori fruttati di mela bianca e note vegetali di erbe fresche falciate a ricordo di frutta secca;

Gusto: fruttato di leggera o media intensità. Ricco di toni verdi di erbe balsamiche e note di mandorla dolce in chiusura. Amaro e piccante contenuti ed equilibrati.

Olio d’oliva Dop alto crotonese

Questa Dop comprende tutti o in parte i confini amministrati dai seguenti comuni: Castelsilano (in parte), Cerenzia, Pallagorio, San Nicola dell’Alto, Savelli (in parte), Verzino. Dal punto di vista onganolettico la dop “Alto Crotonese” deve avere le seguenti caratteristiche:

Vista: giallo dorato intenso con decisi riflessi verdi;

Olfatto: fruttato di media intensità. Armonico e fine, caratterizzato da eleganti sentori vegetali di foglia d’olivo, erbe fresche falciate e note di frutta secca in chiusura;

Gusto: fruttato di media intensità. Dotato di toni verdi di erbe di campo, verdure con chiusura di mandorla dolce. Amaro e piccante morbidi ed eleganti.

Olio d’oliva Dop Lametia

Questa dop, ricadente nella provincia di Catanzaro, comprende tutti o in parte i confini amministrati dai sseguenti comuni: Curinga, Filadelfia e Francavilla Angitola (in parte), Lamezia Terme, Maida, sa Pietro a Maida, Gizzeria, Feroleto Antico e Pianopoli. Dal punto di vista organolettico la caratteristiche sono le seguenti:

Vista, giallo dorato intenso con sottili note verdi;

Olfatto: fruttato di media intensità. Fine ed elegante, caratterizzato da eleganti sentori vegetali di erbe fresche falciate e note fruttate di pomodoro di media maturità;

Gusto: fruttato di media intensità. Ampio ed equilibrato, dotato di armoniche note di pomodoro acerbo e ricchi toni di erbe fresche di campo. Amaro e piccante decisi e ben distribuiti.

Tipi di olio di oliva

Le denominazioni commerciali sono rigorosamente codificate dalla Unione Europea nella direttiva 136/6623/CEE . Il Reg.CE 2568/91 e in ultimo il Reg.CE 1989/03 individuano le seguenti categorie di oli di oliva:

Ottenuti con la sola spremitura meccanica a basse temperature

Olio extravergine di oliva: contenuto in acidità inferiore allo 0.8%

Olio vergine di oliva: acidità fino al 2%

Olio lampante e derivati

oliva vergine lampante: ottenuto mediante spremitura meccanica, presenta alta acidità o altri difetti organolettici

Olio di oliva rettificato: prodotto della rettificazione chimica dell’olio lampante, volta ad eliminarne il contenuto in acidità; mancano totalmente i tipici sapori e profumi dell’olio d’oliva

Olio di oliva: composto di oli raffinati e oli di oliva vergini con acidità non superiore all’1%

Olio di sansa e derivati

Olio di sansa di oliva greggio: ottenuto dai residui della spremitura mediante solventi chimici

Olio di sansa di oliva rettificato: olio di sansa greggio sottoposto ad una ulteriore rettificazione chimica

Olio di sansa di oliva: olio di sansa rettificato miscelato con olio vergine

L’olio di oliva è utilizzato soprattutto in cucina, principalmente nelle varietà extravergine e vergine, per condire insalate, insaporire vari alimenti, conservare verdure in barattolo. Il suo elevato punto di fumo lo rende molto adatto per le fritture. È consigliato il suo uso per la ricchezza di acidi grassi monoinsaturi. Ha delle capacità benefiche grazie alla presenza di sostanze antiossidanti (fenoli e tocoferoli) e alla proprietà di combattere il colesterolo. Il sapore dell’olio può variare molto a seconda delle varietà di olive da cui è prodotto, luogo di produzione, grado di maturazione, modalità di raccolta del frutto, ecc. Quest’olio è anche usato per la produzione del sapone e in (cosmetica). Un tempo si usava come farmaco e come combustibile per le lampade ad olio.